Miniera di Servette – Valle d’Aosta

 

Dove si trova: Località Les Druges alta – Area Pic-Nic, 11020 Saint Marcel (AO)
Materiale estratto: Calcopirite (rame), pirite
Apertura: tutto l’anno, su prenotazione
Modalità di visita: visita alla miniera e alle strutture minerarie circostanti
Durata della visita: 3h30

Sito web: www.minieresaintmarcel.it

Visita la miniera di Servette

Nel vallone di Saint-Marcel c’è un mondo sotterraneo tutto da scoprire. Un’antica miniera di rame, attiva sin dal tempo dei Romani, vi accoglierà per svelarvi tutti i segreti dei minatori e dei minerali di pirite e calcopirite che si estraevano da queste montagne. Accompagnati da una guida potrete non solo esplorare i cunicoli e le gallerie della miniera, ma anche le altre strutture connesse alla vita della miniera e all’estrazione dei minerali.

Passeggiando nei boschi che da Les Druges portano alla miniera incontrerete forni fusori, depositi, teleferiche, carrelli, ricoveri dei minatori e uffici della miniera, che custodiscono la memoria del lavoro, della quotidianità, e della cultura delle tante persone che fino alla metà del ‘900 hanno quotidianamente percorso i sentieri di questa montagna per estrarne e lavorarne il minerale.

Da non perdere inoltre:

  • il fenomeno delle «eve verda» (acque verdi) del ruscello a valle della Miniera di Chuc
  • Il Centro di documentazione Viviminiera, presso il Comune di Saint-Marcel
  • La villa romana di Eteley, la cui storia è legata all’attività mineraria in età antica.

La storia

La coltivazione del giacimento di Servette ebbe inizio in epoca romana (forse pre-romana) e continuò fino al Medio Evo. Poi gli imbocchi delle antiche gallerie caddero in rovina e finirono sepolti da detriti.

Quando però, nel XVIII secolo, alcune valanghe asportarono i detriti che ricoprivano, la miniera fu riscoperta e la coltivazione della miniera per estrarre calcopirite riprese con tecniche più moderne: sul posto furono anche costruiti gli impianti di arricchimento, arrostimento e fusione del minerale, che venivano alimentati con il carbone prodotto con la legna di abete rosso e larice delle foreste circostanti.

A causa della scarsa lungimiranza dei nuovi minatori, però l’estrazione del minerale avvenne in modo irrazionale: vennero abbattuti alcuni pilastri che gli antichi coltivatori avevano lasciato a sostegno delle volte, provocando già negli anni 1770-80 i primi crolli. Fino al 1780 dal giacimento venne estratta esclusivamente calcopirite che era trattata direttamente nei pressi della miniera. Nel XX sec. i lavori più importanti ebbero luogo a Chuc e furono orientati all’estrazione dello zolfo dalla pirite, nonché alla produzione di acido solforico, solfati e fertilizzanti. L’attività mineraria in Valle cessò definitivamente nel 1957.