Miniera di Hérin – Valle d’Aosta
Dove si trova: 11020 Champdepraz, Valle d’Aosta
Materiale estratto: Calcopirite (Rame); Pirite (Ferro, Solfati)
Apertura: tutto l’anno
Modalità di visita: percorso tematico, museo minerario
Durata della visita: 1h15′ andata sul sentiero da Capiron alla miniera; 45′ ritorno
Sito web:
La via del rame
Sita appena fuori dal Parco Naturale del Mont Avic, la miniera di rame di Hérin è stata il principale sito dell’area per l’estrazione di rame fino al 1957. Il sentiero che da Capiron, 1.230 m slm, conduce alla miniera, a circa 1600 m di altitudine, offre scorci meravigliosi sulla valle centrale e sull’inconfondibile sagoma del Mont Avic. Raggiunta la miniera, attualmente non visitabile, si possono osservare le parti esterne della struttura, i corpi di fabbrica, la fontana, un deposito di esplosivo e quanto resta dell’antica teleferica che trasportava l’ ‘oro rosso’ fino alla laveria situata a fondo valle, in Località Fabbrica. Il prezioso materiale veniva poi lavorato presso l’altoforno di Perrot. Se avete voglia di esplorare, ne potete ancor oggi trovare le tracce, imboccando il sentiero n. 4 poco prima dell’abitato di Barbustel. Attraversato il torrente, in una zona di bosco rado, potrete individuare i ruderi di un edificio e diversi cumuli di scorie metallurgiche: gli unici resti superstiti, testimoni dell’antica attività mineraria.
Da non perdere inoltre i centri visitatori dove, oltre a scoprire la natura e la biodiversità del Parco attraverso installazioni interattive e sensoriali, potrete approfondire gli aspetti riguardanti le miniere:
- Centro visite di Covarey: grazie a una nuova esposizione potrete approfondire gli ambienti del parco, la geologia e la nascita delle Alpi e delle mineralizzazioni a magnetite, pirite e calcopirite dell’area.
- Centro visite di Champorcher: in un nuovo appassionante gioco interattivo vivrete le emozioni e le ansie di un direttore di miniera, mettendovi alla prova nella gestione di un sito di estrazione!
La storia
La miniera di Hérin è stata sfruttata in maniera continuativa per circa due secoli e mezzo, dal 1703 al 1957. La datazione dei carboni di legna trovati nei pressi della fonderia di Perrot, tuttavia, racconta di un’attività metallurgica, e quindi anche estrattiva, ben più antica, che si può far risalire al XVI secolo e forse addirittura al XV secolo.
Fino al 1800 gli scavi venivano effettuati con strumenti rudimentali, come martelli, mazzette e picconi, ma anche con la polvere nera, già dal 1600 utilizzata in ambito minerario per provocare esplosioni. Un documento del 1792 indica che ogni giorno nella miniera venivano consumati quasi 5 kg di polvere da sparo.
Inizialmente sfruttata solo per estrarre il rame contenuto nella calcopirite, dal 1886 circa si cominciarono a sfruttare le lenti di pirite, utilizzata per la produzione di acido solforico, che diventerà il principale minerale oggetto di coltivazione. I lavori minerari sono terminati nel 1957.