Miniera del Lac Gelé - Valle d'Aosta

Dove si trova: 11020 Champdepraz, Valle d’Aosta
Materiale estratto: Magnetite (Ferro)
Apertura: tutto l’anno
Modalità di visita: percorso tematico accessibile, museo minerario
Durata della visita: 2h escursione e attività tematiche
Sito web:

La via del ferro

Percorri i boschi della Val Chalamy sulle tracce del passato minerario del MontAvic. Armati di smartphone con lettore QR code e di “taccuino dell’apprendista minatore” e mettiti in cammino verso la mulattiera del Lac Gelé. Scoprirai come il minerale di magnetite veniva estratto, come era trasportato e come il metallo veniva fuso nell’altoforno de La Servaz. Potrai osservare con i tuoi occhi come l’attività mineraria ha modificato l’ambiente e potrai immaginare come doveva apparire quando la miniera era in funzione: il fermento nelle aie carbonili, il lavoro incessante della fonderia, la faticosa discesa del minerale estratto a 2600 m di quota.

L’itinerario è semplice e adatto a tutti, inclusi i bambini e le persone con mobilità ridotta. I più esperti e temerari possono poi proseguire, con altre 3 ore di cammino, fino al Lac Gelé, ammirare lo splendido panorama e e riposarsi in quello che un tempo era il ricovero dei minatori!

Da non perdere inoltre la cava di pietre da macina di Barma di Rova e i centri visitatori dove, oltre a scoprire la natura e la biodiversità del Parco attraverso installazioni interattive e sensoriali, potrete approfondire gli aspetti riguardanti le miniere:

  • Centro visite di Covarey: grazie a una nuova esposizione potrete approfondire gli ambienti del parco, la geologia e la nascita delle Alpi e delle mineralizzazioni del Lac Gelé.
  • Centro visite di Champorcher: in un nuovo appassionante gioco interattivo vivrete le emozioni e le ansie di un direttore di miniera, mettendovi alla prova nella gestione di un sito di estrazione!

La storia

La miniera del Lac Gelé, situata alla sommità del vallone del torrent du Lac Gelé, a un’altitudine compresa tra 2.520 e 2.610 m, era nota sin dall’antichità, come testimonia il ritrovamento, nei pressi della miniera, di una scoria di fusione datata al 800-1000 a.C.

I primi ad avviare lavori minerari sistematici al Lac Gelé sono due fratelli bergamaschi, Bernardo e Aurelio Mutta, che nel 1693 sottoscrivono con il Barone di Fenis Antoine-Gaspard-Felix de Challant una convenzione per sfruttare il giacimento. L’anno successivo ottengono dal Conte Perrone di San Martino, Barone di Quart, l’autorizzazione a costruire a La Servaz un forno per la fusione del metallo, introducendo così in Valle d’Aosta i forni di fusione “alla bresciana”, una vera innovazione rispetto alle strutture di lavorazione precedenti. L’attività dei Mutta al Lac Gelé continua ininterrotta fino al 1732, quando la miniera e le attività di bassa valle sono vendute.

Gli scavi continuano fino al 1750, facendosi poi meno continuativi e diventando decisamente irregolari nell’800. Nella prima metà del ‘900 vi sono alcune richieste di concessioni per scavi esplorativi a Lac Gelé, effettuate anche dall’ILVA. L’ultimo documento è invece la richiesta di proroga al permesso di ricerca, presentata nel 1943 dalla Società Anonima delle Miniere di Cogne.