1 – La foresta: come i lavori minerari hanno modificato l’ecosistema
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Questo versante del torrente Chalamy in origine era coperto da foreste di abete rosso, pino uncinato, pino silvestre e larice, e, nella parte più bassa, da latifoglie tra cui il faggio e castagno.
Nel periodo di sfruttamento della miniera del Lac Gelé i boschi sono però stati intensamente tagliati per costruire le travi a sostegno della volta della miniera e, soprattutto, per produrre il carbone necessario alla fusione dei minerali. Il fuoco di carbone, infatti, è l’unico che può raggiungere la temperatura di 1.535 °C, che permette di fondere il ferro, mentre il fuoco di legna non supera i 400°C.
Per ottenere una tonnellata di ghisa (lega ferrosa) sono necessarie quasi 3 tonnellate di carbone, che a loro volta vengono prodotte usando circa 52 tonnellate di legna essiccata. Si può quindi immaginare quanti alberi siano stati abbattuti o, a seconda delle necessità, parzialmente sfrondati durante la coltivazione delle miniere. Di conseguenza, rispetto al passato, i boschi sono oggi meno estesi e meno folti. Anche la loro composizione si è modificata.
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