I minerali del Parco naturale Mont Avic

Il Parco naturale Mont Avic è un’area assai ricca dal punto di vista geologico. L’origine di questa zona risale a circa 130 milioni di anni fa, quando lo scontro tra la placca continentale africana e quella europea ha sollevato il fondale oceanico dando origine alle Alpi.

Nel vallone del torrente Chalamy si trovano rocce contenenti grandi quantità di:
Magnetite, minerale formato da composti di ferro e ossigeno
Pirite, minerale formato da composti di ferro e zolfo
Calcopirite, minerale formato da composti di zolfo, ferro e rame

La presenza di questi minerali ha determinato in passato un intensa attività di estrazione mineraria, che ha lasciato importanti tracce nel territorio del Parco, dove si possono infatti ritrovare ben 15 diversi scavi minerari. Tra le mineralizzazioni a magnetite si segnalano in particolare la miniera del Lac Gélé, mentre la miniera di rame più significativa è quella di Hérin.

Rob Lavinsky, iRocks.com –  CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons

La miniera del Lac Gelé nei secoli

La miniera del Lac Gelé è una delle più alte delle Alpi, arriva infatti fino alla quota di 2.610 m, vicino all’omonimo Lac Gelé.
Ha avuto il suo massimo sfruttamento nella prima metà del 1700 d.C. ma nei pressi della miniera sono state ritrovate scorie di fusione risalenti al 800-1000 a.C., che fanno ritenere che il giacimento fosse noto e sfruttato fin dall’antichità.

I primi ad avviare lavori minerari sistematici al Lac Gelé sono due fratelli bergamaschi, Bernardo e Aurelio Mutta, che nel 1693 sottoscrivono con il Barone di Fenis Antoine-Gaspard-Felix de Challant una convenzione per sfruttare il giacimento. L’anno successivo costruiscono a La Servaz un forno per la fusione del metallo, introducendo così in Valle d’Aosta i forni di fusione alla bresciana.

L’attività dei Mutta al Lac Gelé continua ininterrotta fino al 1732, quando la miniera e le attività collegate, che si estendono fino alla bassa valle, sono vendute. Gli scavi continuano fino al 1750, facendosi poi meno continuativi e diventando decisamente irregolari nel 1800. Nella prima metà del 1900 si trovano ancora alcune richieste di concessioni per scavi esplorativi al Lac Gelé, effettuate anche dall’ILVA. L’ultimo documento è la richiesta di proroga al permesso di ricerca, presentata nel 1943 dalla Società Anonima delle Miniere di Cogne.

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